"Turbinoso, Alessandro Marino affronta un programma inusuale, al Politeama per gli Amici della Musica, da Moscheles a Gottschalk. Ed è scorribanda stimolante in un territorio poco conosciuto che impone un dominio tastieristico variegato e acrobatico. Il giovane pianista siciliano mostra di non impensierirsene. Calca invece pedale, agilità, furiosi crescendo quasi senza respiro né incertezze. Al massimo della velocità corrisponde un rapporto di sfida con lo strumento, spesso percussivo sulla scia di quell’aspirazione che autori come Alkan ( Sinfonia op. 39, nn. 4-7) di notevolissimo impegno, esigono di realizzare al pianoforte, di renderlo cioè come un’orchestra. L’impeto del pianista, nel suo slancio sfrenato ma sostenuto da non comuni capacità anche di resistenza che brevissime oasi concedono a sonorità più sommesse e perfino a qualche respiro tra un brano e l’altro, certamente s’incide nella memoria."

Sara Patera