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IL PIANISTA MARINO
INNOVAZIONE  E APPLAUSI

"Ogni tanto una coraggiosa deviazione dal "sentiero battuto", provoca nel pubblico, anche in quello più tradizionalista, un senso di soddisfatta euforia. È quanto accaduto col recital del pianista Alessandro Marino, tornato alla Camerata dove fu applaudito protagonista, nella scorsa stagione, del concerto-anticipazione.

Marino è dotato di tecnica fenomenale, ma non esaurisce le sue esibizioni nello sfoggio – che pure sarebbe sufficiente a garantirgli il successo – del suo dominio della tastiera. Punta, invece, a proporsi come ferrato e convinto interprete di un repertorio inconsueto, che a brani poco frequentati di autori quali Beethoven o Liszt, affianca opere di musicisti che solo i più raffinati cultori delle esecuzioni pianistiche di ogni tempo, conoscono e apprezzano: è il caso di Louis Moreau Gottschalk e di Charles Valentin Morhange detto Alkan, peraltro in qualche caso in passato proposti anche da pianisti "nostri" quali Emanuele Arciuli o Pierluigi Camicia (nel caso di Gottschalk) o l’indimenticata Marezia Pedote (per Alkan).

E tuttavia ciò che conferisce alle esecuzioni di Marino quello che potremmo definire un contagioso e più che apprezzabile "valore aggiunto", è che in esse si coglie una sincera, convinta partecipazione. Pagine di scintillante e trascinante impianto come quelle di Gottschalk o di più eterea meditatività come quelle di Alkan, trovano in Marino l’interprete che "crede" in quelle musiche, alle quali offre tutto lo slancio giovanile, peraltro colto e meditato, e non solo il supporto trascinante del virtuosismo. Di qui, una serata avvincente, nella quale il pubblico è rimasto coinvolto con un entusiasmo crescente. Ovviamente Marino (che in qualche caso, ha ritenuto opportunamente fornire al pubblico qualche cenno illustrativo sui brani eseguiti), ha confermato le sue doti di virtuoso e di appassionato colorista, anche nella Danse macabre di Saint Saens - Liszt o più ancora nella Rapsodia ungherese n. 14, per poi concludere la serata con una intensa e coinvolgente Rapsodia in blue di Gershwin.

Il fatto che il pubblico gli abbia chiesto, ottenendoli, ben tre bis – tutti ispirati allo spirito che aveva informato il concerto – esprime l’interesse di fondo che la manifestazione aveva suscitato negli spettatori: ben vengano perciò, ogni tanto, boccate di aria diversa!"

Nicola Sbisà